Cosa possono fare i genitori?

La televisione è un’ amica che tiene compagnia e riempie la giornata; senza supervisione degli adulti ( televisione come baby sitter)quest’ ultimi permettono ai loro figli di assistere a programmi pesanti per un pubblico più maturo.

I bambini si identificano con i personaggi della televisione, sono attratti dalla violenza, che sullo schermo viene oltre che raccontata  anche rappresentata in maniera imitabile. Può creare dipendenza passiva,  indurre difficoltà nell’ elaborazione personale dei messaggi e rendere più difficile il passaggio a linguaggi maggiormente elaborati, come quello della parola scritta.

Gli adulti devono, secondo Guido Petter, psicologo:

·Vedere un certo numero di programmi con i bambini, osservare le loro reazioni e aiutarli a leggere in modo critico i linguaggi e i messaggi veicolati dalla tv e favorire una discussione in cui essi possano elaborare quanto hanno visto.

·Abituare se stessi e i bambini a scegliere spettacoli determinati in momenti precisi, evitando lo zapping o la visione a flusso continuo.

· Analizzare i palinsesti.

·Proporre letture collegate agli spettacoli televisivi, insegnando ai bambini di riformulare quanto visto con linguaggi più elaborati.

·Utilizzare il videoregistratore per smontare, confrontare, collezionare criticamente i programmi.